ASSEGNAZIONE BENI AI SOCI : NUOVI CHIARIMENTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Con Circolare del 16 settembre scorso (Circolare 16/09/2016 n° 37, Agenzia Entrate) l’Agenzia delle Entrate fornisce ulteriori chiarimenti in merito alla disciplina dell’assegnazione e cessione di beni ai soci, della trasformazione in società semplice e dell’estromissione dei beni dell’imprenditore individuale.
L’agevolazione fiscale prevista per le imprese che assegnano o cedono beni (immobili o mobili iscritti in pubblici registri) ai soci opera automaticamente rispetto al comportamento contabile adottato dal contribuente per quanto riguarda il bene ceduto.
Dopo aver tracciato le linee interpretative (Circolare n. 26/E del 1° giugno 2016, Agenzia delle Entrate), la recentissima circolare fornisce risposte operative al fine di chiarire alcuni dubbi o questioni, tuttora aperte.
In particolare viene chiarito che l’assegnazione opera indipendentemente dal valore attribuito al bene ai fini contabili; infatti, la plusvalenza o la minusvalenza, rilevante ai fini fiscali, è quella determinata avendo come riferimento il valore normale/catastale.
Inoltre viene precisato che è possibile fruire della disciplina agevolativa in esame solo se vi siano riserve disponibili di utili e/o di capitale almeno pari al valore contabile attribuito al bene in sede di assegnazione, a prescindere dal valore normale/catastale preso a riferimento per la determinazione dell’imposta sostitutiva.
Anche nella cessione, così come avviene nell’assegnazione, l’imposta sostitutiva versata dalla società sulla plusvalenza libera le riserve di utili che eventualmente si formano e, pertanto, tali plusvalenze non saranno tassate in sede di distribuzione in capo ai soci di società di capitali.
Per le società di persone il normale meccanismo di funzionamento della trasparenza ne assicura la non tassazione in capo ai soci.
Infine la circolare in questione fornisce ulteriori chiarimenti in merito ai criteri di determinazione della base imponibile dell’assegnazione agevolata, ciò anche alla luce delle ultime Sentenze della Corte di Giustizia dell’U.E.. In particolare vengono elencati, a titolo esemplificativo, i fattori rilevanti per determinazione del deprezzamento che il bene può subire nel corso del tempo.